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Riflessioni

La Rinascita del Mondo Analogico

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Di recente, mentre scorrevo i video suggeriti da YouTube, mi sono imbattuto in un documentario del canale Best Documentary, che racconta il ritorno del mondo analogico. Il video si concentra sulla rinascita del marchio Polaroid, portata avanti grazie alla visione di Florian “Doc” Kaps, un biologo viennese specializzato in aracnologia con una forte passione per il mondo analogico. Grazie al suo progetto “The Impossible Project”, Doc è riuscito a riportare in vita Polaroid, ricreando le iconiche pellicole istantanee, la cui formula segreta era stata persa a causa dell'uscita di produzione dei principali chimici. Ma il tema principale è più ampio: si parla di una vera e propria riscoperta dell'analogico in generale.

Quello che mi ha colpito di più è come la Generazione Z, la stessa generazione di mia figlia, stia guidando questo movimento a livello globale. Questa generazione, cresciuta in un'epoca dominata dalla tecnologia digitale, sta riscoprendo i piaceri e i ritmi lenti dell'analogico, quasi come risposta alla frenesia imposta dal mondo digitale.

La “frenesia digitale” è un fenomeno che ha permeato le nostre vite in modo quasi invisibile, complice l'avvento degli smartphone e dei social media. Oggi siamo abituati a consumare informazioni e immagini in modo istantaneo e continuo. Il nostro cervello è bombardato da contenuti che ci vengono proposti attraverso algoritmi pensati per catturare la nostra attenzione, spesso senza lasciarci il tempo di scegliere consapevolmente cosa vogliamo vedere. Siamo spinti a fruire tutto subito, a non perdere tempo.

rullini kodak e fujifilm con una fotocamera analogica

Ma in questo vortice di velocità e immediatezza, ci stiamo forse perdendo qualcosa di fondamentale?

Per chi ama la fotografia, il digitale ha drasticamente cambiato il modo di scattare: si è persa l'abitudine a pensare, riflettere e attendere. Fotografare su pellicola significa fermarsi a riflettere su ogni scatto, vivere l'attesa dei risultati. Non c'è spazio per lo scatto compulsivo: bisogna pensare e ripensare alla composizione, educare l'occhio fotografico a cogliere il momento giusto. Ogni scatto su pellicola è frutto di una scelta ponderata, un'azione che coinvolge mente, occhio e cuore.

La fotografia analogica ci impone di fermarci, di ragionare sul soggetto, di immaginare il risultato finale e poi di attendere, con impazienza o speranza, di vedere il frutto del nostro lavoro. C'è anche la frustrazione, certo, quella sensazione di aver catturato un'immagine perfetta, per poi scoprire che non è venuta come desideravamo. Ma è proprio in questa imperfezione che risiede la bellezza del mondo analogico. Scattare a pellicola significa rallentare, vivere l'arte dell'imprevisto, e trasformare l'attesa in emozione.

Come stanno reagendo i produttori di pellicole e di fotocamere?

Durante la pandemia, la serie TV Euphoria ha scelto di girare gran parte della seconda stagione su pellicola Kodak Ektachrome (Amazon), un formato che, a quel tempo, non era più in produzione. Il direttore della fotografia, Marcel Rèv, ha contattato Kodak e convinto l'azienda a riprendere la produzione, promettendo di utilizzarne in quantità tale da renderla economicamente vantaggiosa. Da quel momento, Kodak ha continuato a innovare nel campo della fotografia analogica.

Un esempio è la riprogettazione della serie Kodak Portra (Amazon), oggi ottimizzata per la scansione, rispondendo alle richieste dei consumatori moderni che preferiscono digitalizzare i negativi piuttosto che stamparli. Ad agosto 2024, Kodak ha annunciato una collaborazione con Photo Systems Inc. e CineStill Inc., che ha portato alla reintroduzione dei chimici di sviluppo per negativi a colori, i celebri Flexicolor. Inoltre, l'azienda ha rivelato, durante la presentazione dei dati finanziari del secondo trimestre del 2024, l'apertura di un nuovo stabilimento nella sua città natale, Rochester, New York, prevista per il 2025.

fotocamere analogiche leica e rullini fotografici
tazza di cappuccino e una fotocamera analogica

Ma Kodak non è l'unico gigante del mondo analogico a reagire.

Fujifilm, dopo aver sospeso la produzione di pellicole a causa della difficoltà nel reperire materie prime, ha risposto alla crescente domanda aprendo un nuovo stabilimento in Cina, dedicato alla produzione di rullini a colori e in bianco e nero. Un altro grande focus di Fujifilm è la sua linea di fotografia istantanea, Instax, che continua a guadagnare popolarità.

Ilford, leader nel bianco e nero, ha condotto un sondaggio globale nel 2018, i cui risultati, pubblicati nel 2019, hanno rivelato che oltre il 35% degli utilizzatori di pellicola aveva meno di 44 anni e non aveva mai scattato in analogico prima. Durante il 2021, Ilford ha lanciato una nuova linea di pellicole negative a colori, chiamata Ilfocolor, dimostrando come la fotografia analogica stia vivendo una nuova era di popolarità.

Anche altri marchi stanno facendo il loro ingresso nel mondo analogico. Lomography, nata da un collettivo viennese di appassionati di fotografia analogica, è uno dei pionieri di questa rinascita. Oggi offre un'ampia gamma di pellicole, alcune delle quali sono considerate valide alternative alle più costose Kodak Portra, rendendo la fotografia su pellicola accessibile a un pubblico sempre più vasto. Altri progetti analoghi sono CineStill, Candido e Vandals per citarne alcuni.

Nel mondo delle fotocamere analogiche, il 2024 ha visto il ritorno di alcuni modelli iconici, dimostrando come l'industria fotografica continui a rispondere all'interesse crescente per il mondo analogico. Un esempio di questo trend è Pentax, che ha presentato la Pentax 17 (Amazon), una fotocamera che combina le tecnologie moderne con il fascino della fotografia a pellicola.

Anche Rollei ha seguito questo percorso, lanciando una versione aggiornata della sua famosa Rollei 35 AF. Questo nuovo modello, pur rimanendo fedele al design compatto e all'eleganza del modello originale degli anni '60, integra funzionalità moderne come l'autofocus, rendendolo adatto sia ai nostalgici che a chi si avvicina per la prima volta alla fotografia analogica.

Già nel 2022, Leica ha rilanciato la sua iconica Leica M6, una delle fotocamere a telemetro più amate di sempre. Con un design quasi invariato rispetto al modello originale degli anni '80, la M6 ha ricevuto alcune migliorie tecniche, mantenendo perà intatta l'esperienza analogica pura che la caratterizza.

Che ruolo giocano i grandi artisti nella rinascita del mondo analogico?

Christopher Nolan, noto per il suo amore per la pellicola, ha chiesto a Kodak di sviluppare una speciale pellicola in bianco e nero da 65mm per il suo film Oppenheimer (2023). Questa pellicola non esisteva prima, ma grazie alla collaborazione tra Kodak, FotoKem (post-produzione), IMAX e Panavision (telecamere), è stata prodotta su misura per il progetto. Nolan ha scelto questo formato per creare un'estetica distintiva tra le varie parti del film, alternando il colore per le sequenze della vita personale di Oppenheimer e il bianco e nero per rappresentare le sedute del processo di sicurezza, sottolineando le diverse prospettive dei protagonisti.

dietro le scene del film Oppenheimer: Nolan inquadra Cillian Murphy con una videocamera analogica
dietro le scene del film Oppenheimer: Nolan imbraccia una telecamera analogica per le riprese

Questo non è stato il primo caso in cui Nolan ha utilizzato pellicole cinematografiche in modo innovativo. Già in precedenza, per film come Interstellar (2014) e Inception (2010), aveva preferito girare su pellicola, contribuendo a mantenere viva la tradizione in un'industria sempre più dominata dal digitale.

Anche altri registi di grande calibro come Quentin Tarantino hanno seguito la stessa strada. Per film come The Hateful Eight (2015) e C'era una volta a... Hollywood (2019), Tarantino ha scelto di girare in pellicola, sottolineando la bellezza e la profondità delle immagini analogiche in un'epoca sempre più digitale.

Cosa ci possiamo aspettare?

Sicuramente la Rinascita del mondo analogico non implica la scomparsa del digitale, ma piuttosto un'evoluzione che li vede coesistere. La società moderna è profondamente immersa nella fruizione immediata di immagini e informazioni (la frenesia digitale di cui parlavo prima), e un'inversione di questa tendenza è quasi impensabile, praticamente utopica. Il continuo crescere dei prezzi, inoltre, non sta giocando a favore della fotografia analogica: sebbene il costo della pellicola sia decisamente più elevato rispetto al digitale, il valore aggiunto dell'analogico è tangibile e profondo.

fotocamera digitale e una lista di gin tonic
fotocamera analogica olympus con rullini fotografici

Questa fase di coesistenza è già realtà in ambiti come i matrimoni e la moda. I fotografi di matrimoni stanno riscoprendo il fascino delle pellicole per catturare la naturalezza dei momenti, mentre nel mondo della moda, l'estetica vintage e autentica della pellicola aggiunge profondità alle immagini. Questo dimostra come l'analogico non sia solo nostalgia, ma una scelta consapevole che permette di raccontare storie visive in modo unico.

La community analogica cresce ogni giorno sempre di più, perché la fotografia su pellicola è qualcosa di concreto e di tangibile. Quando sviluppi un negativo, puoi tenerlo tra le mani, osservare i dettagli impressi sulla pellicola, qualcosa di reale e fisico. Lo scatto che produci non è un insieme di dati digitali salvati su un hard disk, ma una vera immagine impressa su un supporto materiale, che puoi toccare e custodire. Questa esperienza crea un legame emotivo più profondo con la fotografia, offrendo un'interazione che il digitale non riesce a replicare allo stesso modo.

L'analogico, dunque, è tornato ed è destinato a restare.




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