I Laghi di Fusine sono un vero paradiso per la fotografia analogica. L'acqua cristallina dei laghi riflette la luce del sole, creando un'atmosfera unica e suggestiva. Le montagne circostanti offrono uno sfondo mozzafiato, con il loro verde intenso e i maestosi alberi che si specchiano nell'acqua. La natura intorno è ancora incontaminata, permettendo di catturare immagini autentiche e senza filtri.
Ci troviamo in Friuli Venezia Giulia, più precisamente nella parte alta della Val Raccolana, un soffio dal confine
con la Slovenia.
La meta è stata proposta da mio cognato Paolo di Montegnacco, Friulano DOC, ed amante della fotografia analogica
(il suo archivio farebbe invidia a chiunque, lui che ha fotografato la scena del rock alternativo friulano, alla
fine degli anni Ottanta, gli anni del Great Complotto).
Ho scattato due diverse pellicole ai Laghi di Fusine: una Kodak Color Plus (che purtroppo è andata perduta in quanto
la pellicola stessa si è rotta all'interno della macchina) e una Kodak Portra 400 (e che altro potevo scegliere per
immortalare al meglio questo paradiso?).
I colori pastello delle foto analogiche si sono rivelati perfetti per cogliere l'atmosfera romantica dei laghi. Inoltre
le montagne circostanti e la vegetazione lussureggiante offrono uno sfondo perfetto per i ritratti e le foto
paesaggistiche.
Personalmente, ho davvero adorato catturare l'atmosfera serena e silenziosa del luogo, usando pellicole a bassa sensibilità ISO per ottenere colori saturi e dettagli nitidi.
In ogni caso, i Laghi di Fusine rappresentano una vera gemma per la fotografia analogica in Italia.
Questi scatti sono tra i miei preferiti, e mi piace condividerli con gli appassionati di fotografia analogica.
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Le foto presenti in questo articolo sono state saggiamente sviluppate e scansionate presso il LomoLab di Vienna.