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Viaggi

Splendida Camargue

Secondo appuntamento della fotografia a pellicola del mio blog sulla fotografia analogica; ok...me la sono presa comoda: è passato abbondantemente un anno dal primo articolo, ma chi se l'aspettava una pandemia mondiale? Sia chiaro non mi sono mai fermato: ho proseguito nel miglioramento delle tecniche, ma soprattutto ho letto molti articoli su svariati blog di fotografia analogica. La cosa che mi ha meravigliato è che esiste un mondo sommerso di appassionati di fotografia a pellicola, ma ben pochi in Italia!!!
Mi auguro di dare un piccolo contributo con i miei post, anche se ho ben poco da insegnare: voglio solo condividere la mia esperienza ed i miei risultati.

Il viaggio in Camargue è stato organizzato all'ultimo minuto, dato che, con le varie restrizioni ed i lockdown, fino a pochi giorni prima della partenza, avevamo ormai accantonato l'idea di una vacanza estiva 2020. La meta è stata scelta da mia moglie Alice - un'autentica veneratrice della Francia - che ormai da molti anni la proponeva.
Rispetto ad altre mete blasonate italiane, la strada da percorrere non è molta di più...quindi, perché no? In una fresca mattina d'agosto, è iniziato il nostro viaggio con destinazione Port-Saint-Louis-du-Rhône, paesino nel cuore della Camargue.

Prima di passare all'articolo, sarei davvero felice di conoscere il tuo parere: quindi se vuoi, puoi contattarmi attraverso i miei social di cui trovi i link in fondo alla pagina.

Buona lettura!

Se, a fine lettura, avrai apprezzato questo articolo e le foto che hai visto, ti chiedo di condividerlo con i tuoi amici sui social media per far conoscere il mio blog e, se vuoi, farmi sapere il tuo pensiero!

Kodak Portra 400

Dopo le letture che ho fatto durante il lockdown, mi sono deciso di ampliare la prospettiva iniziando ad usare pellicole negative a colore. La scelta è caduta sulla regina di questa categoria: sua maestà Kodak Portra 400, a mio parere la più versatile della famiglia Portra. L'idea è stata quella di scattare un primo rullino alla velocità nominale di 400 ISO e successivamente un secondo rullino a 200 ISO. (Più sotto spiego il perché di questa scelta)

Ho poi fatto sviluppare le pellicole presso il laboratorio professionale LomoLAB e le userò come riferimento per futuri sviluppi a colore casalinghi: ebbene sì, ho intenzione di cimentarmi anche in questa tecnica (a guardare i video tutorial su YouTube sembra semplice...farò sicueramente un post sul blog...stay tuned)

Il risultato di questa pellicola mi ha lasciato davvero a bocca aperta. Innanzitutto la resa tonale produce colori molto realistici e naturali, senza eccessive saturazioni o colori troppo vivaci. A mio parere ciò la rende particolarmente adatta per la fotografia di ritratto e di paesaggio.
Altra qualità è la sua ampia gamma dinamica: la pellicola Kodak Portra ha un'ampia gamma dinamica, il che significa che è in grado di catturare dettagli sia nelle parti scure che in quelle chiare di un'immagine. Questa caratteristica la rende ideale per le scene in cui ci sono ampie differenze di luminosità.
Completa il tutto la bassa sensibilità al rumore che fa sì che la nitidezza ed i dettagli siano massimi anche in condizioni di scarsa illuminazione.

Kodak Portra 400 (a 200 ISO)

La pellicola Kodak Portra 400 è progettata per essere utilizzata a una sensibilità ISO di 400. Tuttavia, è possibile utilizzarla a una sensibilità ISO inferiore come 200, con alcune considerazioni. Se si utilizza la pellicola Kodak Portra 400 a una sensibilità ISO di 200, la pellicola avrà una maggiore esposizione rispetto a quando viene utilizzata a 400 ISO; ciò significa che l'immagine potrebbe apparire leggermente sovraesposta, con una maggiore luminosità e una minore saturazione dei colori. Tuttavia, poiché la pellicola Portra ha un'ampia gamma dinamica, è in grado di gestire l'aumento dell'esposizione senza perdere dettagli nelle zone più luminose dell'immagine.

Il risultato finale sono colori tendenti al pastello e leggermente slavati e ombre più aperte.

Kodak TriX 400

Continuando nella personale sperimentezione delle pellicole per scoprirne le peculiarità, il rullino successivo è stato un Kodak TriX 400 che mi ha lasciato a bocca aperta. I forti contrasti, che regalano neri pieni e bianchi luminosi, non inficiano minimamente la gamma tonale. Sia le ombre che le luci conservano grande quantità di dettagli, permettendo di ottenere immagini con una grande profondità e dimensione.

Altro punto di forza che ho notato, è la facilità di scansione e la "resa digitale": le immagini digitali che produce sono praticamente pronte all'uso, senza necessità di ulteriori aggiustamenti.

Le foto in bianco e nero presenti in questo articolo sono state sviluppate nel mio laboratorio personale utilizzando il chimico Ilford Ilfotec DDX e digitalizzate mediante Epson Perfection V600. Le foto a colori, invece, sono state saggiamente sviluppate e scansionate presso il LomoLab di Vienna.