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Viaggi

Isola dell'Asinara: l'Alcatraz Italiana

L'isola dell'Asinara è una vera meraviglia naturale e rappresenta una destinazione ideale per gli appassionati di fotografia analogica. Grazie alla sua incontaminata bellezza naturale, questo angolo di Sardegna offre infinite opportunità per scattare fotografie su pellicola di altissima qualità.
L'isola, un tempo prigione di massima sicurezza, è stata dichiarata Parco Nazionale e la sua bellezza è rimasta intatta. Il mare cristallino e le spiagge bianche fanno da sfondo perfetto per scattare foto dai colori saturi e dal contrasto intenso.

I colori dell'isola sono particolarmente adatti alla fotografia analogica, con i boschi di macchia mediterranea e il mare cristallino che si fonde con il blu intenso del cielo. Inoltre, le rovine dell'ex prigione e le numerose specie animali che popolano l'isola offrono un'opportunità unica per catturare immagini uniche e suggestive.

Il carcere è stato uno dei penitenziari più famigerati d'Italia. Costruito alla fine del XIX secolo per ospitare i detenuti politici, il carcere ha visto anche la presenza di criminali comuni, di malati psichiatrici, fino a diventare un carcere di massima sicurezza per ospitare alcuni dei più pericolosi detenuti mafiosi dell'Italia. Di questi ultimi il più famoso fu il boss mafioso Totò Riina, che vi è stato trasferito nel 1986.

Per ottenere i migliori risultati fotografici, ho optato per pellicole a bassa sensibilità ISO, in modo da cogliere con precisione i dettagli e la bellezza dell'isola dell'Asinara. Kodak Tri-X 400 per il monocromatico, e Kodak Ektar 100 per la parte a colori.

In conclusione, l'isola dell'Asinara rappresenta un vero paradiso per gli appassionati di fotografia analogica, che potranno catturare immagini autentiche e senza filtri in un'atmosfera unica e suggestiva.

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Kodak Tri-X 400

La mia visita dell'Isola dell'Asinara è iniziata da Cala d'Oliva dove si trovava il braccio centrale del carcere con l'ufficio del direttore della prigione. Appena arrivati al porto l'edificio che da il benvenuto è la "Foresteria" dove Giovanni Falcone e Paolo Borsellino diedero inizio al Maxiprocesso di Palermo.

Ho deciso di usare una pellicola in bianco e nero per catturare al meglio l'austerità e l'importanza di questi luoghi. Le pareti degli edifici sembrano parlare al visitatore, ed io mi sono sentito sin da subito ispirato nelle mie fotografie.
È una pellicola ideale per la fotografia di reportage, documentazione e street photography, ma anche per ritratti e paesaggi in bianco e nero, per la sua capacità di catturare atmosfere uniche e suggestive.

Trovo inoltre che la sua grana fine e regolare garantisce un'ampia gamma tonale con una buona separazione tra i bianchi e i neri.

Kodak Ektar 100

La seconda tappa della visita è stata Cala Reale, dove abbiamo potuto goderci a pieno la natura della macchia mediterranea. Mentre la mia famiglia si godeva il refrigerio delle piscine naturali della Spiaggia della laguna di La Reale (che possono facilmente competere con i caraibi), la mia ispirazione mi ha portato altrove, ad esplorare Campu Perdu, la diramazione agricola.
Qui i detenuti erano impegnati nelle attività di colitvazione della vasta area pianeggiante limitrofa.

Avevo già usato questa pellicola a colori professionale in passato. La prima volta mi trovavo in condizioni di luci pessime e la bassa sensibilità ISO non mi ha aiutato. Tuttavia, appena ho visto le foto sviluppate, ho notato che i colori venivano resi in modo molto bello: erano vivaci e naturali allo stesso tempo.
Memore di ciò ho pensato che non potesse esserci scelta migliore per fotografare questo mix di paesaggi e architetture, ma anche di ritratti....di asini.

Le foto in bianco e nero presenti in questo articolo sono state sviluppate nel mio laboratorio personale utilizzando il chimico Ilford Ilfotec DDX e digitalizzate mediante Epson Perfection V600. Le foto a colori, invece, sono state saggiamente sviluppate e scansionate presso il LomoLab di Vienna.